La discarica by Iva Pezuashvili

La discarica by Iva Pezuashvili

autore:Iva Pezuashvili [Pezuashvili, Iva]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Voland
pubblicato: 2024-06-22T22:00:00+00:00


18:18

Milleduecentocinquanta lari al mese è lo stipendio medio di un impiegato statale e delle forze dell’ordine di fascia media. Aggiungiamo qualche bonus per i casi risolti, a volte anche la tredicesima e nella migliore delle ipotesi qualche indennità, ma le ipotesi migliori sono talmente rare che i piani alti, per non dover restituire allo stato i soldi previsti per le indennità, sono costretti, poverini, ad assegnare i bonus a sé stessi. Firmano l’assegno dichiarando di esserselo meritato per aver sgobbato fino allo stremo e che sarebbero disposti a impegnarsi per la patria cento volte di più, se solo i loro meriti fossero riconosciuti. E lo stato, dal canto suo, ben riconosce e ricompensa i tipi così, e mai quelli come Zema, con i quali si limita ad assicurazioni agevolate e a benefici inutili come viaggiare gratis sui mezzi di trasporto pubblico, e altre inezie simili.

Di questi milleduecentocinquanta lari la bellezza di duecentocinquanta tondi tondi se ne vanno ogni mese per il prestito dell’auto. Che farci? Nell’odierna Tbilisi non si può stare senza macchina. Se uno vuole rimarcare lo status di impiegato stabile, non appena la banca dà il consenso per il finanziamento deve correre a comprarsene una e imbottigliarsi subito nel traffico insopportabilmente affollato delle ore di punta. Così ha fatto pure Zema. E se una buona parte di proprietari di auto scorrazza avanti e indietro senza meta, inquinando inutilmente l’aria già satura di piombo della capitale, Zema non poteva rimanere senza una macchina non soltanto per via dello status lavorativo, ma anche per il sistema di trasporti cittadino: avrebbe dovuto prendere il pulmino al quartiere del Mare, arrivare alla stazione della metro Sarajishvili, dopo qualche fermata salire infine su un autobus per raggiungere il posto di lavoro. Insomma, la ragazza sarebbe stata sballottata su ogni mezzo di trasporto pubblico perdendo tempo prezioso, oppure avrebbe dovuto spendere ogni giorno quindici lari per andata e ritorno in taxi il che, moltiplicato per trenta, avrebbe superato la rata mensile della macchina, compresa la benzina. Dunque per Zema i soldi spesi per l’auto sono stati un ottimo investimento. Dei rimanenti mille lari, circa trecento li mette nella cassa comune della famiglia, è lei a pagare le bollette e anche internet, e versa immancabilmente su un conto deposito almeno la metà di quanto le rimane. È stato così fin dal primissimo stipendio del primissimo lavoro della ragazza, e così sarebbe andata fino a che non avesse chiuso con il finanziamento dell’auto e non avesse richiesto un mutuo, versando la prima rata per un monolocale in un condominio di nuova costruzione nel centro di Tbilisi.

Non manca molto. Presto Zema avanzerà di grado, diventerà sottotenente, e di conseguenza le aumenteranno anche lo stipendio. Allora potrà mettere da parte una somma maggiore e si avvicinerà sempre di più al suo obiettivo finale. È una personcina determinata sin da piccola, grazie anche a Mila che le ha inculcato, assieme all’abbiccì, la verità che nella vita il denaro è importante quanto la felicità e se coi soldi non si



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